Fin lassù, con Avis
06 giugno 2014
Partirò con la mia fedelissima moto, una Yamaha Tenere con già qualche chilometro alle spalle. La caricherò il più possibile, con la tenda, il sacco a pelo e parecchio cibo in scatola. Sulla moto ho già attaccato tutti gli adesivi di Avis Firenze e Voa Voa, la onlus Amici di Sofia. Porterò con me attraverso tutti i paesi che attraverserò la speranza di un po' di bene per tutti quelli che ne hanno bisogno.
Ho pensato di fare questo viaggio perché Nordkapp per un motociclista è la misura massima di ogni traguardo raggiungibile in Europa. E' anche una prova di forza con se' stessi e con le proprie capacità di guida e resistenza. Credo che sia davvero necessaria una forte passione per la propria moto per riuscire a starci sopra tanto a lungo. Giorno dopo giorno, per raggiungere un puntino lontano che, più che un luogo fisico, è un simbolo per chi lo ha immaginato per anni e finalmente raggiunto.
Con lo stesso spirito e la stessa passione ogni giorno ognuno di noi produce il suo bene volontario per il prossimo: credo che essere umani sia soprattutto questo!
Ho messo insieme tutto quello che potevo, chiedendo un piccolo aiuto a tanti sponsor che hanno accettato di sostenermi in questo viaggio, ciascuno secondo le proprie possibilità. E qualcuno è stato generoso davvero perché forse mosso dallo stesso spirito di solidarietà: siamo tantissimi a donare il sangue nel nostro paese. Ma non siamo abbastanza! Avrò anche il sostegno di tanti amici volontari delle associazioni che hanno seguito sin qui i preparativi di questo viaggio. A tutti gli altri chiedo di incuriosirsi oltre la latitudine del mio viaggio e di dare un'occhiata amichevole ai siti di Avis e Voa Voa, perché possano anche loro trovare l'occasione per fare del bene. Ce n'è sempre più bisogno!
Ho trasformato un periodo vuoto della mia vita, a causa della mancanza di lavoro, in una occasione di riscoperta di me.
Il tempo che ho a disposizione deve essere fraternamente dedicato agli altri oltre che alla ricerca della mia strada, perché non sia semplicemente un tempo di attesa ma diventi un momento condiviso di speranze.
Mi piacerebbe che qualcun altro, leggendo il mio diario di viaggio, pensasse ad un suo cammino verso gli altri.
Se mi cercate mi trovate in strada, sulla mia moto..."
Alessandro Pini www.mementomory.it