Donazione fa rima con Integrazione
26 gennaio 2015
Sono algerini, marocchini, tunisini. Ma anche senegalesi e iracheni. Fra i donatori di sangue di Pontedera ci sono infatti sempre più musulmani, grazie alla collaborazione fra Avis e comunità islamica.
Sabato mattina erano una decina quelli presenti al centro trasfusionale dell'Ospedale Lotti, tutti in attesa di donare. In molti però lo avevano già fatto nei propri Paesi di origine. Come il cuoco Djamel Ataba, residente a Peccioli e di origine algerina. «Nelle nostre zone la cultura della donazione del sangue è molto radicata», racconta. «Sono parecchi anni che dono in Italia, ma ho donato anche in Algeria e in Francia. Dove sono nato la percentuale dei donatori arriva al 60%. Non solo noi musulmani lo sentiamo come un dovere morale, ma è la nostra stessa religione che ci comanda di andare in aiuto del prossimo», commenta.
Ad accoglierli in sala d'attesa c'era anche Giorgio Pucci, dirigente dell'Avis Pontedera. «Il sangue è un elemento universale, che non conosce barriere. In più, i musulmani sentono la donazione come un dovere etico e questo li aiuta a essere molto puntuali e attenti.