Traffico d'organi: l'Italia firma la convenzione
30 marzo 2015
Il 25 marzo scorso, in apertura di una conferenza internazionale organizzata dal Consiglio d'Europa e dal governo spagnolo a Santiago de Compostela, l'Italia ha firmato la Convenzione contro il traffico di organi umani, impegnandosi a mettere in atto, attraverso leggi e misure specifiche, tutte le disposizioni contenute nel testo.
La Convenzione è il primo trattato legalmente vincolante al mondo a definire i reati perseguibili come il traffico di organi e a stabilire le sanzioni che gli Stati devono irrogare.
La firma è avvenuta durante una due giorni che ha radunato nel capoluogo della Galizia oltre 200 politici, rappresentanti di governo, esperti, giudici, agenti delle forze dell'ordine e medici di tutto il mondo per affrontare del tema del traffico di organi da diversi punti di vista.
A presiedere due sessioni della conferenza (una di natura giuridica e una medica), due italiani: il vice procuratore generale di Napoli, Lorenzo Salazar, e il direttore generale del centro nazionale trapianti e presidente del comitato europeo per i trapianti del Consiglio d'Europa (Cde), Alessandro Nanni Costa.
La sigla del trattato arriva a pochi giorni dall’approvazione a larghissima maggioranza, lo scorso 4 marzo da parte del Senato, di un disegno di legge che sanziona con pene severe il traffico d’organi.
“La stipula della convenzione – commenta il Presidente di AVIS NAZIONALE, Vincenzo Saturni – rappresenta un ulteriore passo in avanti dell’Italia nella tutela del dono degli organi e dei tessuti, punendo in contemporanea e in modo esemplare chi specula e vuole arricchirsi sulla salute e sul corpo dei cittadini”.