La donazione in divisa: 185° Reggimento Rao Folgore
04 gennaio 2016
Esiste un modo di sentire diverso o speciale quando si indossa una divisa? Perché in molti donano, dichiarando la propria appartenenza a un corpo, un gruppo, un luogo o una causa?
In giro per la Toscana ci sono tantissimi donatori che donano con la divisa. Ne incontreremo alcuni, cercando qualche risposta.
Per partire, La Folgore di Livorno, il 185° Reggimento Paracadutisti RAO. A raccontare la loro esperienza di donatori e donazione ci sono il Comandante Fronda, il Maggiore Russo e il simpatico e iper avisino Maresciallo Chiappetta. A loro si aggiunge Gravina, che incontro per caso in un corridoio, e che con orgoglio mi fa sapere di essere un donatore anche lui. (Foto: Comandante Fronda sx, M.llo Chiappetta dx)
Ognuno racconta che si è avvicinato in modo differente alla donazione, qualcuno anche con qualche perplessità e titubanza iniziale. L'accesso all'informazione e alla conoscenza di cosa sia la donazione sono stati fondamentali per il Comandante Fronda; la voglia di fare qualcosa per gli altri è stata la motivazione del Maresciallo Chiappetta e il bisogno di essere concreti e presenti sul territorio, è stata quella del Maggiore Russo.
Tutti e tre raccontano la loro esperienza, trasmettono la sensazione della complessità del mondo di oggi e del senso dell'impegno, come persone e come militari.
In particolare, il Comandante si sofferma sul valore dell'esempio. Nel 2013 quando assume il comando del 185°, parla della donazione a tutti i suoi militari durante l'adunanza mattutina, invitandoli a compiere questo gesto di altruismo. Parallelamente, viene coinvolto anche il gruppo "Folgore e Famiglia" composto principalmente dalle mogli dei militari. Non è di molto tempo fa uno degli ultimi incontri informativi organizzati con la collaborazione di Avis Livorno.
Fare qualcosa per gli altri, senza aspettarsi nulla in cambio, fa parte del loro lavoro, ma è anche il valore che sottende alla donazione. In più, i tanti viaggi e le missioni che li portano per il Mondo, li fanno tornare carichi di esperienza e consapevolezza sui bisogni reali dell'essere umano. (Foto di dx: Magg. Russo)
A proposito colpisce l'esperienza di Chiappetta: nel 2002 va in missione in Kossovo. Lì, vede bambini che non hanno accesso a nulla, tanto meno alle cure sanitarie. Al suo rientro matura la decisione di donare qualcosa di sè, diventando donatore di sangue "perchè non costa nulla, ma fa bene al cuore e ti aiuta a superare i momenti difficili".
Donare con la divisa, per loro, è la sintesi dei valori in cui credono e del loro agire quotidiano.
Oggi il 185° Reggimento Paracadutisti RAO "Folgore" di Livorno conta circa duecento donatori.
(VB)
La prossima donazione in divisa...I Vigili del Fuoco!