Sistema Sangue italiano: margini di miglioramento
L'incontro con il direttore del CNS a margine del convegno di Montecatini Terme
20 ottobre 2016
In occasione del “Secondo seminario interregionale sul Sistema Sangue italiano. le Regioni a confronto dopo il cambiamento “ che si è svolto a Montecatini Terme il 7 e 8 ottobre scorso abbiamo avuto modo di porre un paio di domande ad direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Liumbruno.
L’iniziativa aveva l’obiettivo di proseguire la discussione del Sistema Sangue sugli aspetti economici, organizzativi e tecnologici che i recenti cambiamenti hanno comportato, nonché sulle opportunità che in futuro potranno essere colte per il miglioramento complessivo dell’efficacia e dell’efficienza del Sistema trasfusionale italiano.
Il Seminario ha preso spunto spunto dalle innovazioni organizzative e giuridiche prodottesi negli ultimi anni e ha trattato dei profondi mutamenti avvenuti nel Sistema Sangue, con particolare riferimento all’articolazione che le Regioni si sono date per contribuire al raggiungimento dell’autosufficienza nazionale.
Dottor Luimbruno come si attestano oggi consumi di sangue e plasma in Italia?
Rispetto all’uso di globuli rossi concentrati i consumi sono in calo. Ciò è in linea con quanto accade in altri Paesi europei, ma abbiamo ancora dei margini di miglioramento. A questo proposito si stanno sempre più diffondendo le pratiche di Patient Blood Management – cioè tutte quelle tecniche e accorgimenti sull’appropriatezza dell’uso della risorsa sangue - in tutte le strutture del Sistema Sanitario Nazionale.
Per il plasma, materia prima per la produzione di farmaci plasmaderivati, i consumi clinici ad uso terapeutico sono discretamente bassi e in linea con gli altri Paesi Europei. Ricordiamo che più si usa in modo appropriato la materia e più risulterà disponibile per la produzione di farmaci.
Il Centro Nazionale Sangue a questo proposito il 22 settembre scorso ha lanciato una campagna di promozione, che giunge dopo qualche tempo dalla divulgazione di questi concetti, sul percorso dell’appropriatezza dell’uso della risorsa sangue e plasma. La campagna è sostenuta dal Ministero della Salute, da cinque società scientifiche e dalle associazioni e federazioni dei donatori e dalla Conferenza Stato Regioni. Confidiamo che dia esiti positivi e che il percorso vada avanti.
Durante il seminario si è parlato del sistema nei suoi aspetti organizzativi, ma anche dei costi. Cosa ci può riassumere?
Rispetto ai costi va fatto un discorso sulla sostenibilità del sistema. La sostenibilità del sistema della plasma produzione in Italia, anche se il sistema è pubblico, esiste. Anche in questo caso ci sono margini di miglioramento che vanno essenzialmente nella direzione di un maggior utilizzo delle apparecchiature destinate alla plasma produzione, tenendo conto anche delle differenze tra le varie regioni e alle diversità orografiche del nostro territorio. Ma quest’ultimo aspetto non può essere un alibi per un uso non appropriato delle risorse.
Concludendo, occorre organizzarsi al meglio, promuovere la donazione e promuovere un uso appropriato delle macchine per la produzione del plasma.