Avis a Scaramuccia: lavoriamo insieme per razionalizzare il Sistema Trasfusionale e superare le difficoltà dovute alla crisi
Si sono aperti i lavori della 40ma Assemblea di Avis Toscana a Massa Marittima
16 aprile 2011
(Massa Matittima, 16.4.2011) Si sono aperti i lavori della 40ma Assemblea di Avis Toscana, che per due giorni vedrà riuniti, al Borgo Pian dei Mucini, 250 delegati provenienti dalle 183 sedi Avis di Tutta la Toscana.
In apertura un ringraziamento all’Avis Provinciale di Grosseto con le sue 28 sedi associative distribuite sul territorio provinciale. La provincia di Grosseto è la più estesa e meno abitata della Toscana, ma ha una sede dell’Associazione in molti dei 28 comuni del territorio. Questa terra con spazi molto estesi rende gli spostamenti più complicati e le relazioni più complesse, è in valori assoluti la terza area della regione per contributo di donazioni da soci Avis, ed ha maturato nel 2010 un indice di donazione pari a 2,03 donazioni per donatore attivo.
Nel corso del 2010 Avis in Toscana registra un importante incremento di nuovi soci: 7.437. Un numero tra i più alti registrati negli ultimi dieci anni (nel 2001 erano 4.971) e che si è consolidato a livelli molto più incoraggianti negli ultimi cinque: dai 5.996 nuovi del 2006 ai 7.437 del 2010. I nuovi soci sono soprattutto giovani: quelli con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni rappresentano il 56% del totale, mentre continuano a crescere le adesioni delle donne, che ormai sfiorano il 43% dei nuovi ingressi.
“Dalla nascita delle Regioni il sistema trasfusionale è indiscutibilmente cresciuto e Avis Toscana è cresciuta con il sistema, ma se questo è avvenuto lo si deve innegabilmente anche al nostro contributo” – così il presidente regionale Luciano Franchi. E’ forte la consapevolezza che il momento di crisi economica che l’Italia sta attraversando impone scelte ineludibili, ma Avis propone una riflessione congiunta tra tutti i soggetti coinvolti nel Sistema Trasfusionale toscano, affinché, dalle difficoltà si tragga un’occasione di crescita che si può sposare con una gestione appropriata delle risorse economiche, intervenendo nella razionalizzazione dei momenti organizzativi. Avis come ha dichiarato il presidente Franchi “non è disponibile a tagli orizzontali indiscriminati del Sistema Trasfusionale” rivendica, invece, la necessità di procedere ulteriormente attraverso processi di razionalizzazione organizzativa come ad esempio l’informatizzazione dei processi, un’implementazione nell’uso dell’Agendona, l’uso della tessera sanitaria da parte dei donatori, la verifica puntuale degli orari e dei giorni di apertura delle strutture trasfusionali e, infine, una progettazione unitaria di livello regionale della dislocazione territoriale e dei ruoli delle strutture trasfusionali al fine di evitare scelte improvvide che possano generare diseconomie gravi per l’intero sistema sanitario toscano.
La replica alle proposte avisine è giunta con l’intervento dell’Assessore per il diritto alla Salute, Daniela Scaramuccia che è intervenuta dicendo che rispetto all’intero Sistema Sanitario della Toscana, il Trasfusionale è vitale e in movimento. Per la prima volta il fondo sanitario crescerà solo dello 0,7%. C’è la consapevolezza che il budget non cresce e i bisogni crescono sempre di più. “Tutti noi - dice la Scaramuccia - ci rendiamo conto che è un sistema non più sostenibile. Serve una riflessione sulle risorse e non può farle l’assessore da solo, ma occorre il coinvolgimento di tutti. Nessun taglio, ma razionalizzazione e miglior uso delle risorse”.
I lavori proseguiranno anche domani.