Per una settimana bloccate le donazioni di sangue a Campostaggia, disagio per i donatori
Avis regionale Toscana e Avis provinciale Siena esprimono la loro contrarietà alla chiusura del Centro trasfusionale dell'ospedale di Poggibonsi dal 12 al 17 maggio
09 maggio 2014
(Firenze, 9.5.2014) Avis regionale Toscana e Avis provinciale Siena esprimono la loro contrarietà alla chiusura del Centro trasfusionale dell'ospedale di Poggibonsi dal 12 al 17 maggio come comunicato nella nota ufficiale diramata dalla ASL 7 dell'8.5.2014 avente ad oggetto "Trasferimento sezione Immunotrasfusionale di Campostaggia per lavori di ristrutturazione" . Le Avis ne contestano sia la sostanza sia la forma nella quale è stata comunicata la decisione.
Innanzitutto, in occasione dell'ultimo Comitato di Coordinamento, alle associazioni dei donatori presenti non si fece cenno ad un periodo di chiusura della struttura né ad un possibile ridimensionamento dei modi e
del numero di donazioni nel periodo in cui si sarebbero svolti i lavori di adeguamento.
Secondariamente, nella nota ufficiale diramata si fa riferimento a "lavori di ristrutturazione finalizzati a conseguire l'ammodernamento e il maggior confort degli ambienti destinati alla donazione". "Messa in questo modo, la questione sembra incontestabile. Cosi Viro Pacconi, presidente Avis Provinciale di Siena, che prosegue affermando: "sappiamo tutti che non è così! Qui non stiamo discutendo di estetica o di confort. Sappiamo tutti che la necessità ed urgenza dei lavori è conseguenza dell'adeguamento della struttura ai canoni previsti dalla normativa europea sull'accreditamento, che pone come scadenza ultima il 31.12.2014. Le associazioni da tempo, sia negli organismi istituzionali preposti sia negli incontri con la dirigenza della Asl, hanno segnalato le carenze e l'inadeguatezza della sezione di Campostaggia, hanno sollecitato per tempo a individuare locali provvisori idonei per impedire effetti negativi sulla regolare attività di raccolta di sangue".
Per Luciano Franchi, presidente di Avis Toscana "preme sottolineare il ritardo con il quale è stata effettuata la comunicazione che creerà ai donatori un sicuro disagio, poiché la maggior parte di essi, visto i tempi ristretti, non verrà a conoscenza della chiusura e si recherà quindi a donare, trovando chiuso. Siamo certi che tale modo di operare porterà a far perdere fiducia ai donatori con gravi ripercussioni in termini di donazioni, svilendo così anche l'operato delle associazioni di volontariato che tanto si adoperano al fine di
contribuire all'autosufficienza di sangue."