L'importanza dell'equilibrio del patto con i volontari
Elementi di riflessione dal secondo incontro del corso "Donazioni: una rete per il futuro"
30 gennaio 2018
Il 27 gennaio in casa Anpas a Firenze si è tenuto il secondo appuntamento del corso di formazione “DonAzioni: una rete per il futuro”. Destinato ai volontari di Avis, Fratres e Anpas dell’Area Vasta Toscana Centro, l’incontro ha arricchito di ulteriori conoscenze i partecipanti grazie alla presentazione della ricerca di Dario Menicagli – Scuola IMT Alti Studi di Lucca - sulla ricerca e gestione dei giovani volontari e grazie alla testimonianza di Clara Didoni – Save the Children Italia.
Il corso, diviso in tre appuntamenti sul territorio, con relatori e testimonianze diverse, oltre che con volontari partecipanti diversi, verrà portato a sintesi il 3 marzo a Casciana Terme|Pi.
In questo appuntamento è stata presentata da Dario Menicagli una ricerca dell’IMT di Lucca che ha indagato quali siano le motivazioni individuali che spingono al coinvolgimento in un’attività volontaria e se l’altruismo sia un buon indice predittore dell’impegno futuro nel volontariato.
Menicagli, ha spiegato che ben il 50% di chi fa volontariato è orientato ai valori e che l’altruismo è una predisposizione necessaria per iniziare a fare attività di volontariato ma non per proseguirla nel tempo. Per soddisfare quest’ultima esigenza occorre che l’individuo sia disposto a concedere il proprio tempo e che sia consapevole di ciò.
Altri elementi importanti sono la percezione dell’appartenenza ad un’associazione e l’identità di volontario. Entrambi derivano dalla soddisfazione di bisogni primari del singolo volontario di competenza, affiliazione e autonomia. Inoltre, il contratto psicologico che si instaura tra un individuo e l’organizzazione di cui fa parte prevede uno scambio mutuale e dei benefici di natura emozionale e relazionale. Più è il coinvolgimento in attività complesse, più si rafforza il patto tra volontario e ente. Quando, invece, il volontario ha una percezione di disequilibrio del rapporto, l’effetto è quello dell’allontanamento dall’associazione.
I giovani, tuttavia, vivono un diverso equilibrio del contratto psicologico: all’aumento delle richieste si allontanano.
Quindi, secondo Menicagli, altruismo, tempo e pianificazione degli impegni di vita, senso di appartenenza e identità di volontario, contratto psicologico tra individuo e organizzazione sono tutti elementi fondanti per l’attività di volontariato.
A questo punto c'è da domandarsi: come prevenire un allontanamento? Un modo potrebbe consistere nel monitorare e rinnovare la partecipazione in modo che ci sia sempre equilibrio tra quello che viene chiesto e quello che i volontari sono disposti a dare.
A partire dalle sollecitazioni della ricerca presentata da Menicagli e dalla testimonianza di come vengono coinvolti i volontari di Save the Children Italia, i partecipanti al corso hanno proseguito i lavori in gruppi cercando di rispondere a: perché cerchamo volontari? Come li cerchiamo? Come li accogliamo? Ecc.
Il terzo incontro per Area Vasta si terrà a Siena il 10 febbraio presso la sede della Misericordia in via del Porrione. Nuovi stimoli ci verranno dagli interventi di Gaia Peruzzi, sociologa dell’Università La Sapienza di Roma e dall'esperienza di un'altra associazione.
Al prossimo incontro!
(VB)
Leggi anche: Le associazioni di volontariato sono luoghi di attivazione