La plasmaderivazione con Takeda
Dopo l'aggiudicazione della gara, il punto con Barberis direttore degli stabilimenti di Rieti e Pisa
11 luglio 2019
La storia
La Toscana è capofila di un accordo interregionale per la plasmaderivazione che ha preso il nome di Planet. E’ stato siglato tra Toscana, Campania, Lazio e Marche, Ispettorato della Sanità Militare al quale si è aggiunto in un secondo momento il Molise per ottimizzare i servizi relativi alla lavorazione del plasma. Si tratta di un "accordo interregionale per l'espletamento della gara aggregata finalizzata all'acquisizione del servizio relativo al ritiro del plasma prodotto dalle strutture trasfusionali delle regioni aderenti e produzione, stoccaggio, consegna di farmaci plasmaderivati e gestione attività successive all'aggiudicazione della gara".
La gara è stata fatta e nel 2018 la Rti Baxter-Baxalta si aggiudica il bando per il consorzio Planet. Da allora all’8 gennaio 2019 si susseguono una serie di divisioni e acquisizioni societarie, tanto che oggi l’azienda che si occuperà di plasma dalla raccolta alla distribuzione per Planet è la giapponese Takeda che ha potuto acquistare dalla Baxter Manufacturing Spa gli stabilimenti di plasma lavorazione, già accreditati di Pisa e Rieti, settore nel quale l’azienda è già attiva da una quindicina d’anni.
L’azienda
Takeda è presente in oltre 80 Paesi in tutto il mondo, tra cui Giappone, Stati Uniti, Europa, America Latina, Africa, Medio Oriente e la regione Asia-Pacifico. I suoi prodotti farmaceutici sono commercializzati in circa 100 Paesi nel mondo. Le origini risalgono al 1781 quando il Chobei Takeda inizia a vendere erbe medicinali della tradizione giapponese e cinese a Doshomachi, il quartiere dei farmaci di Osaka, in Giappone.
A che punto siamo
A Massimiliano Barberis, direttore degli stabilimenti di Rieti e Pisa, abbiamo chiesto a che punto sono, visto che nel mese di giugno 2020 è previsto il primo ritiro di plasma per la lavorazione.
Ora la priorità è quella di certificare tutte le strutture trasfusionali. Infatti, dobbiamo ispezionare e certificare tutte le strutture trasfusionali coinvolte al fine di completare la redazione del Plasma Master File*. Abbiamo già concluso nelle Marche, da settembre visiteremo le strutture toscane e proseguiremo con il Lazio verso la fine dell’anno. Abbiamo ancora molto da fare.
Quali sono i punti di forza nella lavorazione e produzione di plasma derivati di Takeda?
Il livelli di resa sono tra i più alti. Ciò è dato da migliori processi produttivi. Siamo molto interessati a non sprecare il plasma che viene donato. Inoltre, la nostra azienda vanta un grande network di stabilimenti, ricerca e sviluppo forti e una solidità economica che consente di affrontare, con i due stabilimenti di Rieti e Pisa, il fabbisogno nazionale.
In Toscana negli anni è stato possibile intrecciare legami, relazioni e scambi con l’industria. Come pensate di rapportarvi con le associazioni di volontariato del dono?
Con la massima disponibilità.
*Plasma Master File: il documento che racchiude tutte le informazioni rilevanti per la produzione di farmaci emoderivati. Parte delle informazioni sono rilasciate dalle Strutture Trasfusionali (informazioni sulla raccolta, qualificazione biologica, lavorazione e conservazione del plasma), altre sono fornite dall’industria deputata al frazionamento del plasma (informazioni sul trasporto, costituzione del pool di plasma).
Il PMF certificato dall’EMEA garantisce la tracciabilità completa del plasma, la semplificazione e l’armonizzazione dei flussi e della qualità delle informazioni a livello europeo.