Perché dono: le storie dei giovani di Avis Toscana
Tre testimonianze di impegno nell'associazione raccolte e pubblicate da DonatoriH24
07 gennaio 2020
"Frequentavo l’ultimo anno del liceo a Massa e il professore di biologia portò tutta la classe al centro trasfusionale. Per me fu un’enorme sfida: il solo pensiero dell’ago mi aveva sempre terrorizzata. Così, con l’incoraggiamento dei miei compagni (e qualche pianto disperato), ho affrontato una delle mie più grandi paure". Così inizia la testimonianza di Clotilde Orlandini di Montignoso che racconta come dieci anni fa iniziò a donare. La sua è la prima delle testimonianze che DonatoriH24 ha raccolto dai giovani di Avis Toscana.
Tre racconti vivi e emozionanti sulla motivazione che spinge non solo a donare, ma anche ad impegnarsi nell'associazione. Tre storie di impegno che connesse fra loro narrano la ricchezza di entusiasmo, idee e capacità di cui è formato il Gruppo Giovani.
"Con gli anni sono poi entrato a fare parte del Gruppo Avis Giovani Toscana, nonché della consulta nazionale Giovani Avis, che mi ha permesso di conoscere storie e ragazzi da ogni parte della Toscana e dell’Italia. Ecco, credo che diventare donatore abbia riempito di più la mia vita rispetto al bene che spero di aver fatto attraverso il semplice gesto della donazione" racconta un altro componente del Gruppo, Alessandro Brogioni di Piombino nella sua testimonianza.
"Oggi posso sicuramente dire che donare il sangue e dedicare il mio tempo all’associazione fa totalmente parte di me, si è creato un legame indissolubile che difenderò fino alla fine. Anche nei momenti più cupi della mia vita, quando mi sembrava di non avere più speranze, ho trovato un piccolo angolo di felicità all’interno di questa associazione. E in un certo senso, posso affermare che mi abbia aiutato a superare tutte le mie difficoltà, quindi non posso far altro che esserle grato". Così si conclude la testimonianza di Michel Ceccherini, giovane donatore e dirigente di Massa Marittina.