Screening anti Covid-19 ai donatori toscani, ecco i primi risultati
Fra l'1,5% e l'1% il numero dei test positivi. I dati resi noti dal Centro Regionale Sangue
23 luglio 2020
Sono più della metà i donatori toscani che hanno scelto di sottoporsi in sede di donazione al test Covid-19. Il primo bilancio di un mese sull'attività di screening avviato a partire dal 15 giugno dalla Regione Toscana nell'ambito della strategia "testare, tracciare e trattare" per ricostruire la storia epidemiologica del virus sul territorio regionale. Uno screening richiesto dalle associazioni toscane di Avis, Fratres, Anpas che hanno dato la disponibilità a informare e sensibilizzare il popolo dei donatori in modo capillare.
I dati sono stati resi noti oggi dal Centro Regionale Sangue nella newsletter istituzionale di luglio. Nella seconda metà di giugno sono state 10.904 le donazioni e nel 55% dei casi i donatori si sono volontariamente sottoposti al test: complessivamente i positivi (coloro che hanno registrato IgG reattivi) sono stati l'1,5% (oltre 160). Nella prima metà di luglio le donazioni sono state invece 8868 e la percentuale di persone che hanno scelto di aderire al test è stata del 53%, con un 1% di risultati positivi (poco meno di 90 persone).
Come puntualizzato dalla Regione Toscana, il risultato dello screening no è un “patentino”: un test sierologico negativo indica con un elevato livello di probabilità che l’organismo non è venuto a contatto con il virus SARS-CoV-2, ma non è assoluta garanzia dell’assenza di infezione da SARS-CoV-2. Un test sierologico positivo indica il fatto che l’organismo è venuto a contatto con il virus SARS-CoV-2. Una persona con un test positivo si sottopone poi ad un tampone nasofaringeo per escludere che ci sia un’infezione in atto. Se il test sierologico è positivo e il tampone negativo, vuol dire che l’infezione è guarita, ma non c'è certezza che questa persona non possa contagiarsi nel futuro.