La matematica del dono è semplice, come il congiuntivo di "se tutti donassimo"
Il Gruppo Giovani di Avis Toscana a dialogo con Lorenzo Baglioni per promuovere la donazione
24 luglio 2020
"All iclusive - il viaggio del dono andata e ritorno" era il titolo dell'evento in live streaming che il Gruppo Giovani di Avis Regionale Toscana proponeva a tutta la famiglia Avis per raccontare con semplicità ed efficacia il mondo della donazione ai giovani insieme al cantante e attore Lorenzo Baglioni. I 45 minuti di chiacchierata che si sono svolti mercoledì 22 luglio sulla pagina facebook di Avis Regionale Toscana sono stati utili e piacevoli.
"Abbiamo voluto coinvolgere Lorenzo Baglioni -ha detto aprendo il live il coordinatore della Consulta Emanuele Gelli- per promuovere la donazione nel periodo estivo con una modalità più dinamica del solito. Lorenzo è un artista che riesce a parlare di temi seri e importanti e anche difficili in modo semplice e ironico".
"Sono il perfetto target che voi e noi vogliamo sensibilizzare con questa diretta -ha risposto Baglioni-: non sono un donatore e non ho mai donato, l'italiano pigro che dovrebbe donare il sangue ma aspetta sempre 'la prossima volta'. Così rappresento bene chi noi vogliamo raggiungere con questa diretta".
A raccontare come si fa a donare il sangue è stata Clotilde Orlandini della Consulta Giovani di Avis Toscana. "E' molto semplice -ha raccontato Clotilde-. Basta andare sul sito di Avis Toscana e prenotare un appuntamento contattando la sede Avis più vicina al proprio territorio. A quel punto si fa una visita che decide l'idoneità o meno della persona a donare il sangue la volta successiva. Siamo abituati con la tecnologia ad avere una soluzione a tutti i problemi. Pensiamo che la tecnica stessa possa fabbricare tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Purtroppo per il sangue non funziona così. Se non ci sono donazioni è un grosso problema. In Italia viene trasfusa una sacca di sangue ogni dieci secondi per curare patologie croniche, tumori e leucemie, trapianti o interventi chirurgici. Si può donare non solo globuli rossi, ma anche plasma che viene usato in piccola parte per trasfusioni e in gran parte per produrre medicinali salvavita". Infine Clotilde Orlandini ha spiegato uno dei concetti più belli che sono alla base della donazione di sangue. "E' contro -ha aggiunto- ogno tipo di discriminazione in due sensi: perché quando doni il sangue fai un regalo a qualcuno e non sai a chi lo fai; e poi a chi ne ha bisogno non verrà chiesto da chi può essere preso il sangue. Siamo tutti uguali".
Il concetto dell'uguaglianza che unisce è stato allora ripreso da Lorenzo Baglioni: per commentarlo ha suonato in diretta un suo famoso pezzo: "11 cose (senza senso che facciamo tutti)". Donare il sangue è un gesto semplice, ma contribuisce ad un sistema complesso e articolato che ha bisogno del giusto linguaggio. Trovare forme e linguaggi nuovi che non perdano la complessità di un sistema è fra le sfide di Avis e delle associazioni che promuovono la donazione per non perdere questa complessità pur nella ricerca della semplicità ed efficacia della comunicazione. Il viaggio del dono dal donatore al paziente è una cosa complicata, ma i Giovani di Avis Toscana hanno lavorato molto in questi ultimi mesi per trovare forme nuove ed efficaci di promozione, come ha raccontato Greta Pieracci.
"Stiamo lavorando -ha detto- sulla formazione dei volontari: far sì che le tematiche fondamentali che approfondiamo e riportiamo all'esterno siano chiare ed efficaci, che sappiamo spiegare cosa facciamo e come si possa diventare parte attiva. Lo facciamo con forum e consulte dove, anche con l'aiuto di esperti, affrontiamo alcuni temi come ad esempio la motivazione dei giovani. E' difficile dare sempre un messaggio chiaro, riuscire ad essere credibili, accattivanti, ma anche autorevoli. Sapere che le persone possono trovare in noi un punto di riferimento sicuro e certo. Come possiamo riuscire a portare all'esterno in modo efficace ciò che abbiamo consolidato e su cui continuiamo a formarci?".
Alla domanda ha risposto Lorenzo Baglioni. "E' un ottimo punto di partenza ciò che stiamo facendo in questo momento, una cosa su un mezzo di comunicazione relativamente nuovo, un formato diverso e con la voglia di comunicare in maniera diversa. Nel mondo della didattica ho provato a fare questo: la connessione chiara e lampante con un argomento che è difficile da comunicare. Una volta a scuola stavo spiegando la regola del Teorema di Ruffini e avevo realizzato che non riuscivo ad arrivare al cuore dei ragazzi nonostante la passione che stavo mettendo in ciò che stavo facendo così come fate voi. Allora mi interrogai come potessi aggirare il problema e scavalcare il muro che si crea fra noi insegnanti e i ragazzi che ci ascoltano. Così mi venne in mente che dal momento che i ragazzi venivano a scuola con le cuffiette ascoltando i rapper del momento, una strada poteva essere la musica, un veicolo straordinario. Così provai a raccontare con un rap il teorema di Ruffini".
E cantando una delle sue canzoni più note, Lorenzo ha messo in pratica questo desiderio di raccontare in modo semplice e coinvolgente qualcosa di complesso.
"Un metodo di didattica cantata che si può traslare in tanti ambiti della comunicazione. La cosa interessante che ho imparato grazie ad un amico che abbiamo in comune, Iacopo Melio, è che lo spostamento del punto di vista può fare veramente la differenza: in questo caso la matematica siamo abituati a leggerla su un libro di scuola: sentita cantata o spiegata in qualche altro modo può a volte essere illuminante".
Concetti e strumenti che il gruppo Giovani di Avis Toscana porterà nel suo lavoro quotidiano per coinvolgere i giovani nel mondo associativo e che vuole condividere con tutti coloro che sono interessati a lavorare su nuove e più efficaci forme di comunicazione. Come ha ricordato Alessandro Brogioni, altro membro del Gruppo, "il nostro è un mondo fatto di molte cose ed è importante la comunicazione". "Oggi viviamo iperconnessi ed è complicato riuscire a selezionare quelle che sono informazioni giuste e corrette, affidandosi ai canali giusti e professionali che diano certezze e sicurezze. Il sangue ci unisce e può essere anche retorico, ma è vero perché il sangue non si fabbrica". L'incontro si è concluso con l'esecuzione da parte di Lorenzo Baglioni della sua celebre canzone "Il congiuntivo", finalista a Sanremo Giovani del 2018.
"Se tutti donassimo" in effetti è un bellissimo congiuntivo. "Devo dire ragazzi che non avevo pensato così a fondo su questo messaggio così bello che c'è nell'atto del donare. Esco da questa chiacchierata con un bagaglio di informazioni che porterò con me -ha concluso Baglioni-".
Quello con Lorenzo Baglioni è stato il primo di due incontri che la Consulta Giovani promuove per luglio e settembre per organizzare momenti formativi e di sensibilizzazione. Il prossimo appuntamento è venerdì 25 settembre: il titolo sarà "Tutti i color del sangue - il dono che abbatte le barriere" con ospite l'imprenditore e testimonial della donazione Hicham Ben Mbarek.