"Il sistema sangue non va mai dato per scontato"
Gli interventi di Claudia Firenze e Gianpietro Briola al seminario sul buon uso di Arezzo
03 dicembre 2021
"Il sistema sangue on va mai dato per scontato: siamo usciti da un'estate molto difficile, in cui c'è stato bisogno di aumentare l'impegno dei donatori perché i consumi sopravanzavano le necessità. Abbiamo ritenuto di dover rifelttere insieme, coinvolgendo tutti il sistema con ua prospettiva regionale incrociata con quella nazionale". Fra gli interventi del seminario “Sangue e plasma: istruzioni per il (buon) uso" - organizzato da Avis Toscana e Avis nazionale che si svolto il 2 dicembre ad Arezzo Fiere e Congressi all'interno della 16/a edizione del Forum Risk Management - c'è stato quello da remoto della presidente di Avis Regionale Toscana Claudia Firenze.
Firenze ha focalizzato le sfide del sistema per i prossimi mesi, sottolineando come siano centrali i temi del coordinamento e quelli del buon nuso. "Programmare la raccolta e fare in modo che sia efficiente - ha sottolineato -, che non ci siano sprechi e collaborare e vigilare sull'uso appropriato delle emazie. I donatori sono persone di buona volontà, ma devono essere facilitati: servono orari flessibili e situazioni agevoli. Ci sono varie problematiche da afforntare e lo stiamo già facendo insieme alla Regione e al Centro Regionale sangue, in particolare quelle che riguardano il personale. E' importante - ha detto ancora Firenze - che vi siano tavoli di confronto permanenti per avere più consapevolezza e risolvere insieme le situazioni, rafforzando il sistema".
Proprio sulla difesa del sistema pubblico e sul favorire l’interazione con le istituzioni per donazioni gratuite e volontarie come unico modo per assicurare stabilità e raggiungere l’autosufficienza è intervenuto anche il presidente di Avis Nazionale Gianpietro Briola. Un intervento, quello di Briola, che è servito per ripercorrere le tappe di un periodo storico particolarmente delicato per il nostro Paese, e non solo, in particolare sotto il profilo dell’assistenza e della salute delle persone.
"Il Covid - ha detto Briola - ha provocato, in troppi tra di noi, una visione dello scenario organizzativo relativo alle strutture sanitarie. In quest’ottica rimane decisiva l’opportunità offertaci dal PNRR, cioè la possibilità di utilizzare fondi ingenti per aumentare le strutture e implementare i servizi. Ma attenzione. Le Case di comunità saranno utili se capiremo come gestirle e a quale finalità destinarle, perché se non spieghiamo ai cittadini che cosa vi troveranno all’interno e perché dovranno essere dei poli di riferimento, sarà tutto inutile".
L'evento è stato aperto con i saluti del direttore di Afd Medicina trasfusionale azienda Usl Toscana Sud Est Pietro Pantone e ha visto l'intervento nella prima sessione dal titolo “Premessa di scenario: i Crs e le associazioni” di Rosa Chianese (Src Lombardia), Vanessa Agostini (Crs Liguria) oltre che Gianpietro Briola. La seconda sessione intitolata “Il buon uso” ha visto una tavola rotonda dal titolo “Comitati del buon uso e di coordinamento: l'esperienza delle figure coinvolte” con le relazioni di Silvia Ceretelli (Simt Grosseto azienda Usl Toscana Sud Est), Simona Dei (direzione sanitaria Usl Toscana Sud Est) e Giandomenico Biancofiore (direttore Uo anestesia rianimazione trapianti dell'Azienda ospedaliera universitaria pisana). Spazio poi alle associazioni toscane con l'intervento, oltre a quello ricordato di Claudia Firenze, di Claudio Zecchi (presidente regionale Fratres) e Patrizio Ugolini (referente settore donazione del sangue di Anpas Toscana). A concludere è stato il responsabile Crs Toscana Franco Bambi col la relazione dal titolo “Il sistema trasfusionale toscano (e non solo): istruzioni per il (buon) uso".