Fivizzano, Laura e la centesima donazione di sangue
Claudia Firenze: “La rete associativa capillare nei territori è uno dei nostri punti di forza”
23 dicembre 2021
Lo hanno fatto per me, adesso io lo faccio per gli altri”. Laura Barli ha 49 anni e da quando ne ha 30 dona regolarmente il sangue: il 18 dicembre ha fatto la sua centesima donazione con l'Avis al Centro Trasfusionale di Fivizzano. Laura conosce l'importanza di questo gesto, l'ha constatata sulla propria pelle. A 26 anni ha avuto bisogno di una trasfusione. A salvarla è stato il sangue che altri avevano donato. “Mi sono detta: appena posso devo fare qualcosa anche io”. Così quando si è ristabilita si è iscritta a un corso per volontari del 118 ed è diventata donatrice di sangue. “Ci avevo già provato appena diventata maggiorenne, sulle orme di uno zio che era donatore, ma allora si poteva donare solo il sangue intero e mi avevano respinta perché era anemica. Ora invece posso donare il plasma, a volte il sangue intero o le piastrine. E' una cosa che faccio con dedizione: prima di donare seguo un'alimentazione ancora più sana del solito, mi mantengo in forma, se so che mi devo assentare per un po' invece di fare una donazione al mese ne programmo una ogni 15 giorni per recuperare”.
Laura è di Fosdinovo ma a un centro donazioni di una città, ha preferito associarsi ad una sede Avis di un piccolo borgo e donare al Centro Trasfusionale di Fivizzano: la sua scelta è caduta sul comune della Lunigiana, anche se deve percorrere ogni volta 25 chilometri all'andata e altrettanti al ritorno. “Per me è come una famiglia. Nei piccoli paesi non sei un numero, sei ancora una persona. Questi centri sono fondamentali per la vita della comunità, vanno preservati perché sono presidi sanitari, ma anche luoghi di sostegno sociale, dove si creano relazioni autentiche”. E poi l'invito: “Donate, è un gesto che a noi non costa nulla, ma può essere fondamentale per qualcun altro. Come lo è stato per me”.
“Uno dei punti di forza di Avis è la rete associativa capillare nei territori” afferma la presidente di Avis Regionale Toscana Claudia Firenze. “Questo ci permette non solo di raggiungere un numero sempre maggiore di donatori, ma soprattutto di mettere al centro dell’attenzione il donatore stesso, con le sue esigenze che hanno a che fare anche con la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. E di rappresentare tali esigenze anche al sistema sanitario, in un confronto costante fondamentale per valorizzare la generosità dei donatori".
Avis è presente in tutto il territorio della Toscana con 185 sedi che associano più di 75.000 donatori.