Dal sangue un aiuto per la diagnosi precoce del morbo di Parkinson
Scoperto un marcatore ematico del danno al DNA mitocondriale nella malattia
24 febbraio 2024
Secondo la ricerca “A blood-based marker of mitochondrial DNA damage in Parkinson’s disease”, in italiano “Un marcatore ematico del danno al DNA mitocondriale nella malattia di Parkinson”, un semplice test ematico consentirebbe di individuare la malattia prima che si sviluppi il danno al sistema nervoso.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, che tra gli autori vanta anche un italiano, il direttore scientifico del Policlinico di Milano, Fabio Blandini, ha portato i risultati di un lavoro internazionale in base al quale, attraverso un test del sangue, sarebbe possibile diagnosticare il morbo prima che si sviluppi il danno al sistema nervoso.
Nell’ambito neurodegenerativo, parliamo della seconda malattia più diffusa dopo l’Alzheimer. Sono circa dieci milioni le persone interessate da questa patologia che, ad oggi, è possibile individuare sulla base di sintomi che si manifestano quando il danno è già significativo.
Su questi presupporti, un gruppo di ricercatori della School of Medicine della Duke University, in Carolina del Nord, partendo dal legame precedentemente dimostrato tra il danno al DNA mitocondriale (mtDNA) e un elevato rischio di malattia di Parkinson, ha voluto capire come questa alterazione potesse, attraverso un semplice esame del sangue, consentire di giungere a una diagnosi precoce del morbo.
In termini di prevenzione questa ricerca clinica ha quindi un'importantissima portata storica. Leggi di più su https://www.avis.it/dal-sangue-un-aiuto-per-la-diagnosi-precoce-del-morbo-di-parkinson/