Donare fa bene

Donare il sangue è un gesto fondamentale per garantire cure e trasfusioni a chi ne ha bisogno. Ma oggi, grazie a nuove evidenze scientifiche, scopriamo che potrebbe fare bene anche a chi dona.

Uno studio del Francis Crick Institute di Londra, pubblicato sulla rivista Blood, ha osservato che chi dona sangue regolarmente presenta una maggiore frequenza di mutazioni genetiche considerate non associate a tumori. Una condizione che potrebbe suggerire una protezione maggiore verso alcune malattie del sangue, anche se serviranno ulteriori conferme.

Non è l’unico possibile effetto positivo: ricerche precedenti hanno indicato che le donazioni regolari possono favorire una migliore regolazione del ferro, migliorare la pressione arteriosa, aumentare la sensibilità all’insulina e ridurre la viscosità del sangue.

Come ricorda il presidente di SIMTI, Francesco Fiorin, i donatori regolari beneficiano anche di controlli periodici accurati, tra cui visite mediche e analisi del sangue per verificare emoglobina, pressione, colesterolo, e la presenza di eventuali malattie infettive.

In Italia, uomini e donne non in età fertile possono donare fino a quattro volte l’anno, mentre le donne in età fertile due volte. Donare con costanza non solo aiuta a mantenere sotto controllo la propria salute, ma è essenziale per garantire l’autosufficienza nazionale di sangue e plasma.

Proprio il plasma è oggi la componente più carente. Utilizzato per produrre farmaci salvavita, come le immunoglobuline o i fattori della coagulazione, il plasma può essere donato anche da chi ha un’emoglobina troppo bassa per il sangue intero.

Raggiungere gli obiettivi di raccolta previsti dal Centro Nazionale Sangue significa non dipendere da fonti esterne, risparmiare risorse pubbliche e rafforzare la sicurezza del sistema sanitario.

Donare sangue o plasma è un gesto di solidarietà, gratuito, volontario e anonimo. Ma è anche un’occasione per prendersi cura di sé e degli altri. Un gesto che fa davvero bene, sotto ogni punto di vista.