West Nile Virus e sicurezza del sangue: "Sistema trasfusionale sicuro, i donatori possono stare tranquilli"
31 luglio 2025
Con l’arrivo dell’estate e l’aumento della circolazione del virus West Nile, torna alta l’attenzione sulla sicurezza del sangue. Ma i donatori possono stare tranquilli: “Il nostro sistema trasfusionale è sicuro, controllato e ben rodato. Non ci sono rischi per chi dona né per chi riceve”. A rassicurare è Claudia Firenze, presidente di Avis Toscana, che spiega come funziona la sorveglianza sanitaria attiva nella nostra regione e sottolinea l’importanza dell’informazione e della collaborazione tra istituzioni e associazioni.
“Il West Nile non è una novità – spiega Firenze –. Da anni esiste un protocollo consolidato, attivato ogni estate, che garantisce ulteriori livelli di sicurezza. La Regione Toscana effettua regolarmente il test NAT, un esame di biologia molecolare in grado di individuare il virus nel sangue donato. Questo test si aggiunge alle normali procedure di selezione e valutazione del donatore, che comprendono un colloquio con il medico, un questionario dettagliato e l’analisi dei comportamenti e dei soggiorni recenti”.
Quando viene segnalata la presenza del virus in una determinata area, il test per il West Nile viene attivato automaticamente, senza necessità di sospendere le donazioni. “Se un donatore ha soggiornato almeno una notte in una delle province sotto sorveglianza – aggiunge Firenze – il campione viene sottoposto al test specifico. È una procedura efficiente e ben coordinata, che garantisce la massima sicurezza per tutti”.
Un ruolo chiave è giocato anche dalla consapevolezza dei donatori. “Chi dona regolarmente è mediamente più informato e responsabile. In Toscana – continua Firenze – non abbiamo mai registrato cali delle donazioni dovuti al West Nile. Al contrario, i donatori rispondono con prontezza, soprattutto nei mesi estivi, quando il bisogno di sangue cresce”.
Con oltre 70.000 donatori associati e più di 105.000 donazioni effettuate nel 2024, la rete di Avis Toscana si conferma un pilastro fondamentale del sistema trasfusionale regionale. “Lavoriamo in sinergia con l’assessorato alla sanità, il Centro Regionale Sangue, le Asl e i centri trasfusionali – conclude la presidente –. La sicurezza è frutto di questa collaborazione e dell’impegno quotidiano di operatori sanitari e volontari”.