Prime influenze in arrivo: qualche consiglio di prevenzione per i donatori
26 settembre 2025
Con l’arrivo dell’autunno tornano anche le prime sindromi influenzali e para-influenzali, un fenomeno che accompagna ogni stagione fredda e che può essere affrontato con alcune semplici attenzioni. È fondamentale aiutare il nostro organismo a rafforzare le difese immunitarie: piccoli gesti quotidiani come il lavaggio frequente delle mani, una corretta alimentazione ricca di frutta e verdura, un’adeguata idratazione e un po’ di movimento fisico regolare contribuiscono a stimolare la risposta immunitaria. Anche evitare per quanto possibile ambienti affollati e poco aerati durante i periodi di picco aiuta a limitare la diffusione dei virus.
Per “farsi gli anticorpi” la vaccinazione antinfluenzale resta il modo più efficace per ridurre il rischio di ammalarsi e di sviluppare complicanze, soprattutto per le persone più fragili e per chi, come i donatori, è particolarmente attento alla salute della comunità. Solitamente i donatori possono usufruire della vaccinazione antinfluenzale gratuita: in attesa delle indicazioni ufficiali della Regione Toscana per la prossima stagione, invitiamo tutti a rimanere aggiornati attraverso i canali informativi di Avis e dei centri trasfusionali.
Il picco influenzale si concentra in genere tra dicembre e febbraio: per questo può essere utile programmare la propria donazione in anticipo, così da garantire continuità nelle scorte di sangue e plasma anche nei mesi più critici, quando i malanni stagionali riducono la disponibilità dei donatori.
È importante ricordare che non tutti i disturbi respiratori sono influenza: un raffreddore può provocare naso chiuso, mal di gola o tosse lieve, ma in genere non è accompagnato da febbre alta e sintomi intensi. In presenza di febbre, tosse persistente o malessere generale è comunque necessario rimandare la donazione, mentre un raffreddore senza febbre potrebbe anche non rappresentare un ostacolo: ma come sempre saranno i medici del centro trasfusionale a valutare la situazione.
Chi sceglie di vaccinarsi contro l’influenza può continuare a donare sangue e plasma. È sufficiente attendere almeno 48 ore dalla somministrazione del vaccino, purché non compaiano febbre o reazioni locali importanti. In questi casi è sempre consigliabile aspettare la completa risoluzione dei sintomi prima di prenotare la donazione.
Un’attenzione particolare va riservata ai giorni immediatamente successivi al gesto solidale del donare: se entro uno o due giorni dalla donazione dovessero insorgere febbre o sintomi influenzali, è fondamentale informare tempestivamente il centro trasfusionale in cui si è donato. Questo semplice avviso permette ai medici di garantire la massima sicurezza delle trasfusioni e di tutelare al meglio i pazienti che riceveranno il sangue o il plasma. Ricordiamo che per ogni dubbio sui tempi, sui vaccini o sulla possibilità di donare, i donatori possono sempre contare sul supporto e sulla consulenza diretta del proprio centro di riferimento.